Pamela Cazzaniga e Fabrizio Marta condividono la stessa passione per i viaggi. Purtroppo entrambi vivono sulla carrozzina. Tuttavia la loro disabilità non ha impedito loro di essere dei cittadini del mondo, anzi è stato uno stimolo in più per dimostrare a se stessi e agli altri che volere è potere!
Se molte persone in carrozzina ritengono che gironzolare in autonomia per le vie del centro di qualsiasi città italiana sia impossibile, per colpa delle barriere architettoniche invalicabili, per Pamela e Fabrizio non è mai stato così: nonostante la prima sia diventata paraplegica a causa di un incidente stradale all’età di ventuno anni, mentre il secondo è nato con l‘osteogenesi imperfetta (una patologia genetica caratterizzata da una fragilità ossea soggetta a fratture multiple spontanee), non solo entrambi hanno dimostrato di saper abbattere e superare a livello psicofisico ogni tipo di barriera fisica e culturale, sono riusciti bensì a lanciare dei progetti al fine di incoraggiare altre persone disabili che vogliono viaggiare, ma temono di non riuscire a fronteggiare il problema delle barriere architettoniche, che si potrebbero presentare lungo qualsiasi tragitto volessero intraprendere.
Pamela aveva inizialmente creato un suo blog personale, (ilmondodipamela.it) allo scopo di diffondere e illustrare in rete le sue avventure, dimostrando che anche una persona in carrozzina, con un minimo di organizzazione in più, può girare il mondo come qualsiasi altro. In seguito, Ludovico Scortichini, già fondatore di diverse riviste di Tour Operator di rilievo come: go to Asia go to America e go Pacific, prendendo spunto dal suo portale ideò “go4all.it”, un tour operator specializzato in viaggi per disabili. Al fine di ricevere maggiori informazioni in merito, chiunque può consultare il sito go4all.it, dove si può trovare una serie di destinazioni accessibili e quelle che lo sono solo parzialmente. Comunque sia, sono state tutte testate da Pamela personalmente. Vi è anche una lista di hotel senza barriere che l’hanno ospitata per tutta la durata dei suoi viaggi. In questo modo, l’agenzia è in grado di offrire a ciascun utente un pacchetto personalizzato in base alle proprie esigenze.
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Se da un lato, la testimonianza di Pamela si è tramutata in un servizio utile alle persone disabili, che vogliono intraprendere un viaggio alla volta di una meta prestabilita, dall’altro lato “Rotelando“, il progetto di Fabrizio oltre a coniugare l’aspetto multimediale, iconografico ed esperienziale, pone particolare attenzione all’approccio, che i diversi popoli dei paesi in cui viene ospitato, hanno nei confronti della sua disabilità.
È interessante notare come, già 25 anni fa, in California la disabilità di un individuo passasse inosservata, mentre qui in Italia ancora oggi, le persone con disabilità sono “gli osservati speciali della situazione”. Ancor più sorprendente è leggere quanto dichiarato dallo stesso Fabrizio:”[…] Anche negli altri paesi ci sono degli ostacoli con i quali bisogna fare i conti […] Ciò che muta rispetto all’Italia è la volontà da parte della popolazione nel supportare la persona disabile quando la barriera fisica è invalicabile.[…] Nonostante il Marocco sia un paese arretrato soprattutto in fatto di barriere architettoniche, la gente del posto cerca di supplire questa lacuna offrendo la propria ospitalità alla persona disabile come meglio può.”
Paradossalmente in contesti così fortemente degradanti si presentano situazioni di grande umanità e normalità. È proprio in circostanze simili che chi ha una disabilità viene trattato come un abitante qualsiasi del luogo, perché di fatto in Africa il concetto delle barriere architettonica non esiste, in quanto il terreno è quasi totalmente disseminato da pietre e fossati, ed è per queste ragioni che la disabilità non viene vissuta dalla popolazione come una peculiarità straordinaria; se così non fosse la concezione della disabilità in quanto diversità assumerebbe una concezione negativa.
Quest’opera massiccia di informazione e sensibilizzazione da parte di Pamela e di Fabrizio, testimonia che i limiti risiedono nelle nostre menti. Certo è che basterebbe rendere una società più accessibile a tutti e, attraverso una maggior forza di volontà da parte delle persone disabili nell’affrontare le difficoltà della vita, si potrebbero trarre dei giovamenti a piè pari.
Da un’altra prospettiva è anche vero che, esistono delle persone che convivono con una disabilità gravissima, per cui anche solo l’idea di compiere un viaggio risulta un’utopia. Inoltre, non bisogna sottovalutare l’emergere di tutte le ansie e le paure di non riuscire a gestirsi da parte di chi non ha mai viaggiato. In questi casi, è strettamente necessario prima di partire, compiere un percorso per entrare nella giusta forma mentis, che permetta di vivere questa esperienza nel modo migliore possibile. Ovviamente, il venire a conoscenza che ci sono persone disabili che girano il mondo nonostante tutte le avversità, sprona chi freme dal desiderio di farlo ma non riesce perché rimane intrappolato nei suoi stessi dubbi e timori.
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Viaggiare senza barriere “Anche un viaggio di mille miglia inizia da zero”, sicuramente è la stessa cosa che si è detta la nostra protagonista, artefice di un viaggio che le mille miglia le ha toccate da tempo e non si sa quante migliaia ne dovrà ancora fare. Pamela Cazzaniga di Lecco, nostra collaboratrice ma soprattutto […]