Sono arrivata a Chiang Rai, cittadina cresciuta sulla riva sud del fiume Kok.
Nonostante da alcuni anni si stia rilanciando come centro turistico, continua a vivere all’ombra di Chiang Mai.
Durante il giorno la città è tranquilla, ma la sera, quando i turisti rientrano dalle loro gite, le luci al neon si accendono e i negozi e i ristoranti si affollano.
Mi sposto a nord di Chiang Rai fino a raggiungere il villaggio di Mae Sai, sul confine birmano.
Solitamente i turisti giungono qui per lo shopping, per i chilometri di bancarelle di pacchiani souvenir.
Il centro abitato più settentrionale della Thailandia non offre nient’altro, tuttavia esercita un notevole fascino per la sua posizione sul confine col Myanmar.
Ma oggi è il giorno del triangolo d’oro, un luogo diventato mitico!
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Qui il fiume Mekong e la cittadina di Sop Ruak si incontrano creando un confine naturale tra tre paesi: Thailandia, Myanmar e Laos.
È un punto panoramico da dove si vede scorrere proprio il Mekong, fiume lungo ed importante di tutto il sud-est asiatico.
Il triangolo d’oro non rappresenta solo un confine, un fiume e tre nazioni, ma prende il nome dalla produzione mondiale di oppio di queste ultime che formavano un luogo strategico per il commercio tra i contrabbandieri.
Pertanto la visita al “museo dell’oppio” è d’obbligo per apprendere quanto sia diventata famosa quest’area per la coltivazione e lo smercio di questa droga, negli anni Sessanta e Settanta, che risultava essere illegale in Thailandia.
ACCESSIBILITA’ IN SEDIA A ROTELLE: rampe per il panorama del triangolo d’oro e per il museo dell’oppio.
Ora devo scappare, un volo mi aspetta…
Durata: 24 giorni / 23 notti
da € 4473 - Voli inclusi
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